I Riti Arborei


I Riti Arborei sono un' antichissima tradizione che si è mantenuta più o meno intatta in Basilicata e in particolare nell' Area della Sagra dell' abete (Parco Nazionale del Pollino), dove vige uno strettissimo rapporto della popolazione con l' ambiente circostante. Infatti, a Oliveto Lucano, CastelmezzanoPietrapertosaRotondaTerranova di PollinoViggianelloCastelsaracenoAccettura, le genti sono rimaste fedeli a questa tradizione e i riti rappresentano un inno alla fertilità della terra e alla vita, che si compie attraverso il matrimonio tra un tronco e una cima.
Generalmente questi rituali, prevedono il taglio di un grosso albero che, dopo essere stato trasportato nella piazza da buoi o in rari casi a mano, viene "maritato" con un cima generalmente sempreverde, (abete, agrifoglio, pino) a seconda della disponibilità nel territorio.
Al termine di questa sorta di matrimonio, sull’ albero vengono posti alcuni premi che sono poi conquistati grazie ad ardite scalate. Generalmente le feste cadono in prossimità della primavera, ma con alcune eccezioni derivanti dalla "cristianizzazione" del rito che si vuole in concomitanza con il Protettore o il Patrono del Paese. Tra le feste arboree più note un posto di rilievo spetta a Viggianello, ove il rito è svolto in 3 occasioni: la domenica successiva alla Santa Pasqua e l'ultimo week-end di Agosto, festa in onore di S.Francesco di Paola; la seconda settima di Settembre, festeggiamenti in onore della Madonna del Soccorso.
  • Festeggiamenti in onore di San Francesco da Paola. La prima settimana dopo la Pasqua e l'ultima settimana di Agosto. Nei boschi del Pollino e nella montagna di 'basso' di Viggianello vengono abbattuti gli alberi (pitu e rocca) destinati al trasporto con i buoi in paese. Prima del trasporto, gli animali (paricchi) e dei bovari (gualani) vengono benedetti sul sagrato della chiesa, in ossequio alla sacralità dei gesti che si consumano durante l'intero rito. Al giovedì avviene l'abbattimento degli alberi, al venerdì quello della rocca (l'abete), che è poi l'elemento "femminile" posto in cima alla cuccagna, al sabato avviene il faticoso trascinamento degli alberi da parte dei buoi in paese. Queste giornate sono scandite da pernottamenti in montagna, balli, canti e musiche tradizionali al suono di organetto, fisarmonica e zampogna. La domenica è dedicata all'innalzamento della cuccagna in piazza  e alla processione religiosa che fa da cornice al rituale pagano. Da ricordare l'evento simbolo che differenza la prima tornata dei riti arborei, la festa di Pedali di Viggianello, infatti in occasione del rito della settimana successiva alla Santa Pasqua, la cuccagna viene scalata a mano da giovani coraggiosi e devoti. Miracoli e fatti straordinari sono legati alle spesso pericolose operazioni di taglio e innalzamento della cuccagna, sempre a mano e con l'aiuto dei buoi (animali cari al santo), come la tradizione vuole. A questa festa accorrono ogni anno gruppi di pedalesi e viggianellesi emigrati al nord, in particolare nel varesotto, con l'intento di proseguire e tramandare le tradizioni dei propri avi. Riti simili si svolgono in Portogallo. Questo dimostrerebbe che non è improbabile che furono i conquistatori spagnoli, nel corso del XVI secolo, ad importare questa tradizione nel centro cittadino.
  • Festeggiamenti in onore della Madonna del Soccorso. Rito che segue i precedenti ma viene svolto in località Zarafa, rione del comune di Viggianello. Anche qui al centro della festa la pitu, buoi e devozione nei confronti della Madonna del Soccorso.

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